Il Progetto

La vicenda dei 650mila IMI-Internati Militari Italiani, dopo un lungo e oscuro periodo di silenzio, quanto mai controverso e difficile per Italia e Germania, è stata oggetto di interesse nel 2008 da parte dei governi dei due Paesi, che nominarono una specifica Commissione di storici con lo scopo di “occuparsi del passato di guerra italo-tedesco e in particolare del destino degli internati militari italiani deportati in Germania”. Nel Rapporto conclusivo della Commissione, pubblicato nel 2012, si sottolineava, tra l’altro, la necessità di istituire a Berlino e a Roma un Luogo della Memoria per gli IMI e promuovere uno stretto gemellaggio fra i due centri.

L’ANRP ha risposto alle raccomandazioni ...

L’ANRP ha risposto alle raccomandazioni della Commissione di storici italo tedesca portando avanti progetti tesi a conferire agli IMI giusta memoria e dignità storica, pur non costituendo un’archiviazione delle responsabilità del nazionalsocialismo.

Mentre a  Berlino-Schöneweide è stata allestita la mostra “Tra più fuochi” là dove già esisteva realmente un campo di lavoro coatto che aveva ospitato gli Internati Militari Italiani, a Roma, pur essendo un “non luogo”, perché svincolato da un nesso storico con la vicenda degli IMI, si è scelto lo spazio di Via Labicana, limitrofo alla sede dell’ANRP, la quale ha provveduto prima alla stesura delle linee di fattibilità del progetto e poi alla sua realizzazione.

Il Museo “Vite di IMI (internati militari italiani). Percorsi dal fronte di guerra ai lager tedeschi 1943-1945” è l’approdo di un lungo percorso compiuto dall’Associazione tra la Memoria e la Storia.

Il progetto ha quindi radici lontane ...

Il progetto ha quindi radici lontane e motivazioni generali e specifiche che sono alla base della sua fisionomia “work in progress”. Aperto, interattivo, multimediale, quale percorso storico/documentaristico con indirizzo didattico/formativo, lo spazio espositivo è finalizzato a delineare, attraverso un originale allestimento, la vicenda dei circa 650mila militari italiani che, rifiutatisi dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 di collaborare con il nazifascismo, furono deportati e internati nei lager del Terzo Reich. 

Il Museo, insieme all’archivio e alla biblioteca, quale Centro studi, documentazione e ricerca dell’ANRP, vuole essere  un ulteriore contributo a costruire tra l’Italia e la Germania una “nuova politica della memoria” in onore delle vittime, per mostrare che da quelle tragedie  i due Paesi sono riusciti ad uscire ed oggi lavorano insieme per un futuro di pace e di sempre maggiore coesione europea. Al Museo, realizzato con il sostegno dei Ministeri degli Affari Esteri italiano e tedesco tramite il “Fondo italo tedesco per il futuro”, è stata concessa l’Adesione del Presidente della Repubblica.